L’argilla: la materia prima da cui derivano molteplici creazioni
I primi usi storici dell’argilla
Che cos’è l’argilla?
Come avviene il processo decorativo dell’argilla?
Siete curiosi di scoprire a fondo il nostro mondo della ceramica?
I primi usi storici dell’argilla
Allora vi spieghiamo qualcosa!
La creta o argilla è un materiale povero, ampiamente utilizzato dall’uomo di tutto il mondo, fin dalla preistoria. Gli oggetti di terracotta ritrovati dagli archeologi negli scavi si rivelano molto utili per le datazioni degli strati archeologici e come testimonianze di fatti ed eventi (anfore funerarie, vasi monili, statuette ecc). Le prime testimonianze archeologiche dell’origine della ceramica risalgono al periodo neolitico, quando a causa della nascita dell’agricoltura e dell’allevamento del bestiame l’uomo primitivo cominciò ad insediarsi in comunità e a costruire villaggi. Nel medio oriente nei millenni 9000 – 7000 a. C. in Europa nel 7000 a. C.
La conoscenza dell’argilla e delle sue capacità plastiche probabilmente è avvenuta del tutto casualmente; l’attenzione dell’uomo primitivo potrebbe essere stata attirata da impronte lasciate su un terreno argilloso ed essiccate al sole o dal rassodamento del terreno dove ardeva il fuoco.
La caratteristica primaria della ceramica neolitica è di essere cotta nel fuoco e si manifesta in due tipi di manufatti: figurine a tutto tondo e contenitori (ciotole, tazze stoviglie vasi) plasmati e levigati a amano di forme semplicissime che traggono l’ispirazione dai vegetali. L’esigenza estetica era già sentita dall’uomo primitivo e si esprimeva con decorazioni incise, con corde che lasciano l’impronta sull’argilla fresca, o incisioni puntiformi: dapprima l’arte della ceramica probabilmente veniva praticata soprattutto dalle donne che costruivano stoviglie e contenitori per i cibi.
In seguito, con l’invenzione della ruota da vasaio vi fu un primo passo verso il perfezionamento della tecnica di fabbricazione e si ebbe possibilità di ottenere stoviglie e contenitori di forme più complesse (vasi, anfore otri ciotole ecc.) con forme simmetriche rispetto all’asse di rotazione della ruota si andò così sviluppando l’arte del vasaio che divenne un vero e proprio mestiere; le botteghe si andarono ad insediare vicino ai giacimenti argillosi e i vasai mantenevano segrete le tecniche di lavorazione tramandandosele di padre in figlio.
Nel tardo medioevo in Italia centro-settentrionale, le ceramiche erano fabbricate con il tornio e una volta cotte, venivano immerse in una vernice piombifera vetrosa che non alterava il colore della terra, ma le impermeabilizzava. Per colorarle si aggiungeva a questa cristallina il colore manganese o il verde ramina. Dopo il XIII secolo le decorazioni e i colori si arricchirono e procedimenti divennero più sofisticati Una forte tradizione commerciale e artistica della ceramica si sussegue nei secoli fino all’inizio del nostro secolo. Con l’avvento dell’era industriale e lo sviluppo tecnologico ed economico nel mondo attuale il mestiere del vasaio e andato via via scomparendo: sono ormai pochissimi gli artigiani ceramisti che lavorano con il tornio e riescono a praticare la loro arte come solo mezzo di sostentamento.
Che cos’è l’argilla?
L’argilla è materia, è vita, assume un colore diverso a seconda dei minerali e degli ossidi da essa contenuti. I colori variano dal bianco, giallo grigio, rosso, blu, marrone e nero. Le sue proprietà si riferiscono alla: resistenza, plasticità, rapidità di essiccazione, riduzione, qualità di cottura e vetrinatura. Esistono quindi vari tipi di argilla con qualità diverse. I tre costituenti principali di una base di argilla sono: materie plastiche, refrattari e fondenti. La plasticità è data dall’argilla stessa.
Le materie plastiche
–Caolino o porcellana cinese di colore bianco ha una bassa plasticità e scarso potere essiccante. Ha minima riduzione ed è refrattario, difficile da fondere.
–Argilla sabbiosa è usata per la plasticità. E’ di grana fine ed ha un’alta resistenza a secco, ma subisce una forte riduzione
–Gres ha una plasticità simile, ma una caratteristica refrattaria maggiore.
–Argille refrattarie resistenti al fuoco, alcuni tipi sono forti e plastici. Contribuiscono a risolvere i problemi di resistenza e di riduzione nella fase di essiccazione:
-Refrattari: Silice, sabbia, quarzo o flint. Non sono plastici essi aprono l’argilla di base aiutando l’essiccamento, riducendo il restringimento così evitando la rottura.
–Grog: ceramica cotta sgretolata aggiunta alla base argillosa con lo stesso scopo Fondenti:
–Feldspato: fondente più comune che si scioglie quando è cotto, per fondere insieme la materia base.
–Nepheline-syenite fonde ad una temperatura leggermente inferiore.
–Calcio (bianchetto) e magnesio(talco) sono fondenti a più alte temperature.
Come avviene il processo decorativo dell’argilla?
La decorazione dei manufatti può avvenire sia durante la lavorazione lasciando impronte con oggetti anche di uso comune (ad esempio pettini, forchette, corde ecc.), incidendo l’argilla quando è ancora fresca o a durezza “cuoio”, con basso rilievo oppure colorando e disegnando il manufatto. I colori usati per la decorazione della terra cotta sono di vario tipo:
–colori da ingobbio sono colori generalmente composti da terre e ossidi, si usano sul biscotto (oggetto cotto una volta) o a crudo. Con la cottura si fondono e rimangono opachi. Normalmente sono polveri da mescolare con l’acqua, in commercio si trovano anche già mescolate
–La cristallina: è una vernice trasparente composta di silice sostanze vetrose e sostanze fondenti: si presenta come una polvere bianca da diluire nell’acqua (1kg di cristallina per circa 1l d’acqua). Si applica immergendovi l’oggetto o con una pistola da aerografo. L’essiccazione della cristallina è istantanea, l’oggetto viene ricoperto di polvere bianca, che cotta, diventa vetrosa rendendolo impermeabile e facendo risaltare il suo colore o l’eventuale decorazione sottostante:
–Gli smalti: si presentano sempre come polveri, hanno lo stesso effetto vetrificante della cristallina, ma si differenziano da essa in quanto coprenti e di diversi colori. Sono composti da pigmenti, ossidi, da cristallina ed elementi coprenti. Si applicano a pennello o come la cristallina.
–I colori da ceramica a freddo sono smalti lucidi che vengono dati sul biscotto non necessitano di ulteriore cottura, ma danno un risultato di colorazione piuttosto freddo. La decorazione della ceramica è un procedimento piuttosto delicato e solo con una lunga esperienza si possono raggiungere i risultati desiderati.
Ecco cosa si nasconde dietro il processo di lavorazione delle nostre urne.