“Ed ecco verso noi venir per nave
un vecchio, bianco per antico pelo,
gridando: “Guai a voi, anime prave!
Non isperate mai veder lo cielo:
i’ vegno per menarvi a l’altra riva
ne le tenebre etterne, in caldo e ‘n gelo.”
Inferno, Canto III, Divina Commedia, Dante Alighieri
Cosa dice la Legge italiana sui funerali gratuiti?
Quali sono le spese funerarie e chi le paga?
Chi paga il funerale accetta tacitamente l’eredità?
Come funziona il funerale pagato dal Comune?
Che differenza esiste tra i funerali sociali e funerali gratuiti?
Cosa dice la Legge italiana sui funerali gratuiti?
In questo periodo difficile che stiamo vivendo anche la morte diventa problematica. Ci spieghiamo meglio. Per ricevere una degna sepoltura è indispensabile avere dei soldi da parte. Per questo è utile sapere che qualora non si possa pagare il proprio funerale interviene il Comune.
Il Comune secondo dei criteri autonomamente stabiliti, esegue un’accurata verifica per accertare lo stato patrimoniale del defunto. Se non viene trovato alcun bene, si accolla le spese per l’inumazione qualora non fossero reperibili familiari, oppure il defunto, fino al 6°grado, abbia solo familiari a loro volta non abbienti. In presenza di familiari non indigenti, invece, le spese per l’inumazione sono divise e quindi sostenute da questi ultimi.
L’art. 1, comma 7 bis della Legge n. 26/2001 disciplina l’assunzione delle spese da parte dell’amministrazione comunale. Lo stesso stabilisce, che la gratuità dell’inumazione, cremazione e esumazione ordinaria è limitata alle persone indigenti, agli appartenenti ad una famiglia non abbiente, nonché a coloro, i cui familiari sono irreperibili o se questi hanno rinunciato all’eredità.
Ai sensi dell’art. 48, DPR n. 803/1975, quando non venga richiesta altra destinazione, nei cimiteri devono essere ricevuti:
- i deceduti nel territorio del comune, qualunque ne fosse la residenza in vita;
- i deceduti fuori del comune, ma aventi in esso la residenza in vita;
- i deceduti che hanno diritto al seppellimento in una sepoltura privata esistente nel cimitero del comune stesso;
- i nati morti;
Quali sono le spese funerarie e chi le paga?
Le spese per le onoranze funebri sono da ricomprendere tra quegli oneri che sorgono in conseguenza dell’apertura della successione e gravano sugli eredi per effetto dell’acquisto dell’eredità.Di conseguenza, gli eredi che accettano l’eredità non potranno sottrarsi dal loro pagamento.
Chi paga il funerale accetta tacitamente l’eredità?
In ogni caso occorre precisare che il pagamento delle spese funerarie da parte di un membro della famiglia è l’espressione di un dovere morale e familiare prima ancora che giuridico, tanto da non poter essere ricondotto semplicisticamente all’adempimento di un peso ereditario. L’avvenuto pagamento pro quota delle spese funerarie, dunque, non potrà essere considerato un atto implicante accettazione tacita dell’eredità.
Come funziona il funerale pagato dal Comune?
Purtroppo sono sempre di più, in Italia, coloro che non possono permettersi un funerale per i propri cari o addirittura coloro che morendo, senza parenti prossimi e nullatenenti, hanno bisogno dello Stato per essere “traghettati nell’aldilà”.
Ed infatti, generalmente gli enti locali si occupano di garantire le esequie ai defunti nullatenenti, affrontando le spese indispensabili che si rendano a tal fine necessarie. Sul punto, è importante distinguere tra: funerali sociali e funerali gratuiti, detti anche funerali di povertà.
Che differenza esiste tra i funerali sociali e funerali gratuiti?
I funerali di povertà o gratuiti sono quelli in cui il Comune si accolla le spese del funerale di una persona bisognosa e indigente (priva di reddito o di mezzi economici) garantendo così un funerale dignitoso comprensivo di: servizio funebre, sepoltura e disbrigo delle pratiche per eventuali dispersioni delle ceneri. Questa operazione è riportata nel Regolamento di Polizia Mortuaria del Comune. Il Comune stanzia una cifra fissa all’anno con cui pagare il funerale ai bisognosi che sono residenti in quel Comune oppure sono semplicemente deceduti lì. Altri requisiti sono il disinteresse o l’assenza di familiari.
I funerali sociali invece, sono quelli per i quali il Comune, considerata la condizione di indigenza dei soggetti che si trovano in particolare stato di difficoltà o sono seguiti dai servizi sociali, chiede di praticare un consistente sconto del 50% sulle spese funebri che dovrà sostenere la famiglia.
Per ricevere notizie più dettagliate in merito ai funerali gratuiti occorre rivolgersi alla Polizia Mortuaria del Comune in questione.
Ecco solo alcuni esempi di Comuni che sul loro sito istituzionale mettono a conoscenza i cittadini della pratica del funerale gratuito o di povertà:
Comune di Milano
Comune di Torino
Comune di Cagliari
Comune di Parma
Comune di Reggio Emilia