Il Ciondolo del Ricordo
Senza il legame con i morti la nostra vita non è che un’assurda corsa nel vuoto.
Francesco Lamendola
Il Ciondolo del Ricordo
Il ciondolo del ricordo, a forma di cuore o croce, si compone di due parti. Una parte è quella che lasceremo alla persona cara e l’altra metà resterà a noi come sua memoria. Il suo ricordo continuerà a camminare sulle nostre gambe, a vivere accanto a noi per sempre, ad accompagnarci metaforicamente per tutta la vita.
Ricordare la persona cara attraverso un segno, un simbolo che diventa la sua memoria storica
Il significato simbolico dei ciondoli del ricordo
Il passaggio di una persona cara dalla vita terrena all’aldilà è una fase molto delicata e difficile da affrontare. Il pensiero di lasciare una traccia di noi nel feretro del nostro caro ci aiuta ad immaginare il suo percorso meno buio, meno pauroso e soprattutto ci fa continuare ad avere un legame concreto con lui.
Il ricordo della persona cara significa accettazione del dolore e della perdita, essere consapevoli della realtà, solo questo processo può portare ad una maggiore serenità.
Gli oggetti della memoria
RICORDARE
Ricordare significa riportare al cuore. Nell’antichità il cuore era il centro della vita fisica e mentale dell’uomo, era l’anima. Pertanto, corrispondeva ad imprimere, incidere, registrare un volto, una voce, un profumo, una sensazione, nel profondo dell’anima.
SIMBOLO
La parola Simbolo deriva etimologicamente da syn-bàllein cioè “mettere insieme”, “unire”, in opposizione a “dia-bàllein”, cioè “calunniare”, “disgregare”, “disunire” (da cui il termine dal principio diabolico separatore, cioè “diavolo”). Nell’antica Grecia si chiamava symbolumun pezzo di legno, di pietra, di argilla o una moneta spezzata in più parti in modo che le parti, riunite, formassero un’unità. Queste parti, conservate per essere mostrate e unite, legittimavano una relazione, un rapporto, un accordo, un patto, un diritto e raffiguravano il “ricordo”.
Il rito viene da lontano
Questa pratica rituale ha radici storiche profonde. Gli antichi egizi, ad esempio, fortemente convinti di una vita nell’aldilà, ponevano sulle mummie dei corpi del defunto una maschera mortuaria che aveva la finalità di “mostrare la realtà” , di far riconoscere, ancora una volta, gli oggetti, i corpi.
In generale, in alcuni paesi dell’Italia, è usanza mettere dei messaggi o degli oggetti che sono stati dimenticati di essere inseriti nella bara del morto precedente. In questo modo l’ultima persona deceduta può portare a quella precedente ciò che la famiglia si era dimenticata di porre nella sua bara.
Traversata di Caronte
Una consuetudine universale riguarda le monete, per non arrivare sforniti davanti alla traversata di Caronte che avrebbe richiesto un dazio. Nella bara del proprio caro si può mettere tutto ciò pensiamo possa far star bene lui e noi, ovviamente partendo dal presupposto di credere in una vita dopo la morte.