Cerimonia laica per il funerale

Funerale laico: la pratica per i non credenti

Coloro che non professano nessuna fede religiosa, diversamente da quello che affermava Dante Alighieri, nella Cantica dell’Inferno – Canto X, che inseriva gli atei e gli epicurei nel VI cerchio dell’Inferno hanno diritto dinnanzi alla legislazione italiana ad un funerale laico.

Il funerale laico è un rito slegato da qualsiasi credo religioso in cui non sono previsti i soliti schemi organizzativi, vi è la libertà assoluta di rispecchiare la volontà del defunto. La cosa importante è che il defunto, in vita, abbia espresso mediante un testamento (scritto di suo pugno o presso un notaio oppure facendone parola con una persona a lui vicina) la sua volontà di eseguire un funerale civile.

Quali disposizioni di legge sono previste per il funerale laico?

La nostra normativa italiana di riferimento è il DPR 285/90 che al Capo XX inerente I Reparti speciali entro i cimiteri – art. 100 afferma che nei piani regolatori cimiteriali possono essere predisposti reparti speciali e separati per la sepoltura di persone professanti un culto diverso da quello cattolico. Dunque il Comune è delegato a predisporre queste aree per coloro che sono non cattolici. Inoltre ogni Comune può istituire delle sale di commiato destinate alla celebrazione laica del funerale. Quest’ultimo aspetto è stato spesso disatteso. Per questo nel 2001, è stata presentata una proposta di legge con cui si richiedeva l’istituzione, in ogni Comune, di case funerarie anche esterne al cimitero dove poter svolgere il rito civile. L’evoluzione della normativa italiana, rispetto a questo tema, non si è conclusa e nel giugno del 2003, su proposta del Ministro Sirchia, il Consiglio dei Ministri ha presentato in Parlamento un nuovo disegno di legge con per cercare di fare chiarezza e di disciplinare le attività della materia funeraria. Dopo due anni la Camera approvò il disegno di legge, ma il Senato non lo trasformò in legge e così il tentativo è caduto nell’oblio.

Funerale laico

Ad ogni modo, attualmente, una celebrazione laica può essere svolta, seppur non in un posto pubblico predisposto, in un luogo privato come una sala noleggiata, una casa privata, un giardino di propria proprietà. Se il decesso avviene in ospedale la salma, decorse le 24 ore, può essere trasferita direttamente al cimitero dove verrà fatta la celebrazione. Ecco in questi casi la non esistenza di zone specifiche per chi non è credente diventa un ostacolo alla celebrazione, in quanto non conforme alle volontà del defunto. 

Come si svolge un funerale laico?

Il funerale laico può essere organizzato anche in una casa o in uno spazio scelto. Addirittura, in alcune chiese i parroci, sensibili ai diritti dei non-cattolici o religiosi, ne consentono, volendo, la celebrazione. 

Solitamente viene celebrato da un parente o da un amico scelto che ricorderà la persona amata con poesie, canzoni e parole che descrivano la vita del defunto: chi era, i suoi valori, la sua vita, aneddoti e racconti.

Tutta l’organizzazione è soggettiva, non esiste uno standard da seguire, ogni cosa è fatta secondo la volontà di ciò che in vita “era” e “ha rappresentato” quella persona. Il saluto ultimo può essere celebrato prima della sepoltura o anche dopo.

Se ci rechiamo all’estero il funerale laico è molto più comune e, dopo il rito, si organizza un rinfresco dove ognuno si occupa di qualche cosa da portare.

Durante il nostro viaggio sulla Terra viviamo esperienze diverse con persone diverse e, il rito organizzato, è un modo per celebrare e far conoscere la persona scomparsa in tutte le sue sfaccettature.

Molte onoranze funebri, da tempo, si sono organizzate predisponendo una sala per il commiato della persona cara venendo incontro così, alle esigenze di molti laici.